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MONS. FRA PROSPERO GUSTAVO M. BERNARDI
(1870-1944),
DELL’ORDINE DEI SERVI DI MARIA,
UN FRATE ESEMPLARE ED IMPEGNATO
fra Pacifico M. Branchesi,
osm |
Indice
1. Le fonti per
una ricerca storica 3. Monsignor
Bernardi a Monte Berico (1939-1944)
3.1.
Testimonianze dalle Cronache del
convento di Monte Berico
3.2. Morte di mons. Bernardi (1 febbraio 1944) 4. Mons. Bernardi, Giacinto Ronconi e le Serve di Maria
Riparatrici 5. Mons. Bernardi biografo di mons.
Oellegrino M. Stagni 6. Mons. Bernardi collaboratore di periodici OSM
6.2. La Madonna di Monte Berico
6.3. Le Missioni dei Servi di Maria |
Se guardiamo
gli estremi cronologici della vita di monsignor fra Prospero Gustavo Maria
Bernardi, 1870-1944, vediamo che egli si colloca nell’arco di tempo che va
dalla rinascita dell’Ordine dei Servi, dopo le soppressioni, fino alla
seconda guerra mondiale. La sua vita interpreta al meglio il progresso
dell’Ordine e l’audacia verso impegni nuovi sia nell’espansione al di fuori
dell’Europa che nell’assunzione di nuovi servizi nella Chiesa (missioni). In ambedue i campi troviamo
impegnato mons. Bernardi: un triennio in Canada e
19 anni in Acre (Brasile). 1.
LE FONTI PER
UNA RICERCA STORICA Un profilo
biografico di mons. Bernardi fu tracciato alla sua
morte dal priore generale fra Alfonso M. Benetti nella lettera inviata
all’Ordine ed edita in Acta Ordinis (29, vol X, fascicolo 91-92, gennaio-giugno 1944, pp.
168-171). Anche il periodico La Madonna di Monte Berico
(36, n. 2-3. febbario-marzo 1944, pp. 9-14)
ricordava la sua morte con un fascicolo speciale in carta semi-patinata e
foto. Nel 25° anniversario della morte Il Servo di Maria (82, n. 6, giugno
1969, pp.87-106) pubblicò una vasta memoria, corredata di foto. Lo stesso
periodico aveva pubblicato nel periodo dell’impegno Acreano
molti articoli di mons. Bernardi ed il resoconto
delle sue visite pastorali della Prelazia. Nel
1988, in occasione del centenario della fondazione, Il Servo di Maria
pubblicò un ampio saggio di fra Marco M. Aldrovandi e fra Andrea M. Ficarelli: «‘Il Servo di Maria’ e la missione dell’Acre e
Purus in Brasile» (Bologna 1988, pp. 115-143, con molte foto; a p. 134: breve
memoria di mons. Bernardi). Inoltre fra Gabriele M.
Roschini, in Galleria servitana (II, pp. 36-38),
fece onorata memoria di mons. Bernardi. Recentemente
presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum è
stata elaborata una tesina per il Corso di storia e spiritualità OSM. Per ulteriori
ricerche segnaliamo a Roma, presso l’Archivio generale dell’Ordine dei Servi,
due cartelle di documentazione varia riguardanti mons.
Bernardi (qui si trova la corrispondenza Ronconi - Bernardi, in parte già
edita, della quale già ho dato un indice cronologico nel mio intervento a
Monte Senario dello scorso anno ed ora in corso di pubblicazione). Inoltre ci
è stata molto utile la Cronaca del convento di Monte Berico
per gli anni 1939-1944 (gentilmente fra Filippo M. Berlasso
mi ha messo a disposizione le fotocopie) e la raccolta delle annate 1939-1944
del periodico La Madonna di Monte Berico, che
fortunatamente ho presso il Centro di studi OSM di Bologna, dove più volte mons. Bernardi scrisse e dove si fa menzione della sua
attività apostolica. Altre notizie
sono reperibili negli Archivi dei conventi dove egli fu di famiglia,
cominciando dall’Archivio conventuale di Monte Senario, dove Egli fu novizio
esemplare; Firenze, Bologna, Roma: San Marcello, Budrio, Ottawa, Sena Madureira e, come abbiamo ricordato, Monte Berico. 2.
CENNI
BIOGRAFICI (1870-1944) Gustavo
Bernardi nacque a Bologna il 13 dicembre 1870 da Raffaele e Maria Gambini.
Conobbe da ragazzo i Servi di Maria frequentando la chiesa di Santa Maria dei
Servi e ben presto desideròcondividerne la vita. Il
27 dicembre 1885, a 15 anni d’età da poco compiuti, vestì l’abito dei Servi a
Monte Senario ed iniziò l’anno di noviziato; il 29 dicembre 1886 emise la
professione semplice nelle mani del Priore provinciale di Toscana,
sant’Antonio Maria Pucci, e gli fu imposto il nome di fra Prospero Maria. Compì gli studi
umanistici e filosofici a Firenze: nel Catalogus...
del 1887 egli com-pare presso il convento della
Santissima Annunziata «studens humanarum
litterarum»; per gli studi teologici fu ssegnato al convento di Santa Maria dei Servi di Bologna.
Fece la professione solenne a Bologna il 26 luglio 1891 e fu ordinato
sacerdote il 19 maggio 1894. Poco tempo dopo fu chiamato a Roma, nel convento
di San Marcello, dal Priore generale fra Giovannangelo
M. Pagliai (1895-1901) come suo segretario. Svolse questo ufficio con tanta
bravura, competenza e solerzia che fu confermato nell’ufficio dai Priori
generali fra Pellegrino M. Stagni (1901-1907) e fra Giuseppe M. Lucchesi
(1907-1913). Fu soprattutto
sollecito e appassionato collaboratore di Stagni nel Congresso mariologico
tenuto a Roma nel 1904, in occasione del 50° anniversario della proclamazione
del dogma dell’Immacolata Concezione. Lo Stagni era Segretario generale del
Congresso e gravosa fu l’edizione degli Atti. Il Bernardi fu pure assiduo
collaboratore di Stagni nella preparazione delle Costituzioni dei Servi edite
nel 1907. Come debito di gratitudine Bernardi scriverà nel 25° anniversario
della morte dell’illustre amico una biografia, mentre già nel 1919, primo
anniversario della morte, aveva scritto un Cenno biografico di mons. Pellegrino M. Francesco Stagni (a questo argomento
dedicheremo più avanti un paragrafo della nostra ricerca). Nel capitolo
generale del 1913, dove venne eletto Priore generale fra Alessio M. Lépicier, fra Prospero fu nominato Consultore generale e
Segretario dell’Ordine. Nell’ottobre
del 1914 il Priore generale Lépicier inviò fra
Prospero M. Bernardi in Canada con l’ufficio di Vicario provinciale e Priore
della comunità di Ottawa. La fondazione canadese era iniziata nel 1912 ed era
stata affidata alla provincia Toscana. Potrebbe apparire singolare che il Lépicier abbia pensato ad un frate della provincia
Picena. Ma va considerato che il Bernardi aveva trascorso molti anni a Roma
nella Curia generalizia ed era strettamente legato a mons.
Stagni, che nel 1911 era giunto a Ottawa come Delegato apostolico di Canada e
Terranova ed inoltre aveva preparato il terreno alla fondazione canadese dei
Servi di Maria: 16 gennaio 1912, proposta di mons.
Stagni al Priore generale Lépicier; 29 gennaio
1912, il Lèpicier si era rivolto al Priore
provinciale di Toscana; il 23 marzo dello stesso anno i primi Servi di Maria
giunsero a Montréal. Durante tutta la sua permanenza in Canada mons. Stagni sostenne la nuova fondazione canadese dei
Servi di Maria. Fra Prospero M. Bernardi mantenne l’ufficio di Vicario
provinciale fino al marzo del 1917. Tornato in
Italia, egli venne messo a disposizione della provincia Picena e fu nominato
Economo curato nella parrocchia di San Lorenzo di Budrio, dove da poco era
morto fra Ubaldo M. Cinti. Restò nell’ufficio circa due anni e nel maggio
1919 celebrò a Budrio il 25° di sacerdozio. La sua permanenza a Budrio è
restata a lungo nella memoria dei Budriesi per le
lotte accese del Bernardi contro gli anticlericali. Lo stesso anno 1919 era
stato nominato Priore del convento di Santa Maria in Via a Roma. Intanto la
Sacra Congregazione Concistoriale aveva affidato all’Ordine dei Servi il 5
dicembre 1919 la Prelatura nullius dell’Acre e
Purus (Brasile). Il Priore generale Lépicier
destinò fra Prospero come responsabile della Prelatura: egli venne eletto
vescovo del titolo di Palto il 15 dicembre 1919 e
l’11 gennaio 1920 fu consacrato dal cardinale Vittorio Amedeo Ranuzzi de’ Bianchi, terziario dei Servi, nella chiesa di
Santa Maria in Via a Roma. Il 3 marzo partì per l’Acre. La Prelatura era
stata affidata alla provincia Picena e mons.
Bernardi la pose sotto la protezione di san Pellegrino Laziosi.
Egli prese possesso dell’ufficio il 15 agosto. Mons.
Bernardi era accompagnato dai confratelli fra Michele M. Lorenzini,
fra Giacomo M. Mattioli e dal fratello laico veneto fra Domenico M. Baggio.
La sede della Prelatura fu Senna Madureira, allora
la città più importante dell’Acre. Così mons.
Bernardi a 50 anni d’età iniziava un lavoro nuovo in una realtà geografica e
sociale tutta da scoprire ed interpretare. La sua attività
in Acre è abbastanza nota e Il Servo di Maria ed altri periodi dell’Ordine ci
offrono un’informazione molto dettagliata. Su questo argomento si può
utilmente leggere il saggio «‘Il Servo di Maria’ e la missione dell’Acre e
Purus in Brasile» di fra Marco M. Aldrovandi e Andrea M. Ficarelli
in 1888-1988. Il Servo di Maria. Anno centenario, Bologna 1988, pp. 115-143
(con molte foto; a p. 134 un breve profilo di mons.
Bernardi). In particolare sono pubblicate le relazioni molto interessanti
delle sue visite pastorali. Ricorderò
soltanto che mons. Bernardi inviò la sua prima
lettera pastorale ai fedeli Acreani da Manaus, dove
si era trattenuto qualche settimana dal 15 aprile. E’ stato scritto: «Per 19
anni (mons. Bernardi) svolse nell’Acre un’attività
intensa, disinteressata, di sacrificio eroico, versando a piene mani in
quelle popolazioni abbondante il tesoro della fede, dei sani principi morali:
tutto questo avvolto nel velo prezioso della spiritualità dei Servi di Maria,
che sentiva vivissima in sé» (Anno centenario, p. 134). Nel volumetto Os Servos de Maria na Prelazia do Acre, edito nel 1926, leggiamo: «Il primo
Prelato dell’Acre (mons. Bernardi), religioso di
virtù straordinaria, godette sempre della maggiore stima fra i confratelli e
i superiori. Il suo fisico, di una dolcezza affascinante, riflette l’umiltà
profonda del suo carattere, unita sempre a una tenacia e fermezza, che alle
volte fu giudicata eccessiva, ma che era sempre la conseguenza della
convinzione: cercare sempre la gloria di Dio, la salvezza delle anime nel
compimento del proprio dovere a tutti i costi». Nel 1926, il 12
maggio, tornò in Italia per la Visita ad limina
(cioè per rendere conto alla Sacra Congregazione Concistoriale della sua
attività di vescovo e della situazione nella Prelatura dell’Acre). Ritornò in
Brasile il 22 gennaio 1927. Nel 1932, dopo
6 anni di assenza, tornò nuovamente in Italia e vi rimase fino al settembre
del 1933. Partecipò intensamente alle molteplici celebrazioni per il Settimo
Centenario della fondazione dell’Ordine dei Servi di Maria. Era presente,
accanto al cardinale Alessio Enrico Maria Lépicier,
Legato papale, alle solennissime celebrazioni che si svolsero a Monte Senario
nei giorni 6-13 agosto 1933. Nel mese di
settembre, come abbiamo già ricordato, tornò nell’Acre. Il 18 agosto 1939
fece ritorno definitivamente in Italia e l’8 settembre rinunciò per motivi di
salute alla prelazia dell’Acre. Pio XII accettò le
dimissioni. Molto opportunamente scelse come luogo di residenza il convento
di Monte Berico, dove ebbe l’opportunità di
continuare un’intensa attività pastorale coadiuvando i vescovi di Vicenza. In
questo luogo, assistito amorevolmente dai confratelli, si addormentò nel
Signore l’1 febbraio 1944. 3. MONSIGNOR
BERNARDI A MONTE BERICO (1939-1944) Nel corso di
questa ricerca molte volte mi sono chiesto perché mons.
Bernardi, figlio della provincia di Romagna (già Picena) e nativo di Bologna,
abbia scelto al suo ritorno dal Brasile il convento di Santa Maria di Monte Berico. La sua qualità di vescovo comportava
oggettivamente delle esigenze, che egli, pur nel suo stile umilissimo di
vita, doveva prendere in considerazione. La scelta di Monte Berico fu quanto mai indovinata ed opportuna. Certa-mente
nella decisione può aver influito la fraterna accoglienza fin dall’arrivo a
Monte Berico il 6 ottobre 1939 ed in particolare le
squisite gentilezze del Priore fra Giacinto M. Evarelli.
Ma il punto decisivo era rappresentato dal celebre santuario, che gli apriva
un campo di apostolato straordinario. Una risposta
all’interrogativo abbastanza convincente l’ho avuta percorrendo le annate del
periodico La Madonna di Monte Berico. Nel fascicolo
1° del 1940, febbraio-marzo, alle pp. 8-9, si trova l’articolo firmato da mons. Bernardi «Presso il tuo santo altar», con data 20
dicembre 1939. Egli scrive: «Chiamato ancora una volta dai confratelli
custodi di questo santuario a conferire gli Ordini sacri ad alcuni dei
nostri, compii la sacra cerimonia all’altare della Madonna, nel giorno in cui
la Chiesa commemora l’Immacolato Concepimento. Nel corso della solenne
funzione mi ricorrevano insistenti alla memoria le parole dell’Inno a Maria
di Giuseppe Borghi: ‘Più quiete l’ossa dormono Presso il tuo santo altar’. Non so bene
spiegarmi il motivo di quel ritorno mnemonico e della sua insistenza, se non
è forse che al varcare del settantesimo anno viene spontaneo alla mente il
richiamo del poeta ‘il dì
s’appressa e non può esser lungi’ in cui le stanche membra avranno ... la
quiete senza fine! Comunque sia, nei dì seguenti andavo ripensando: se
perfino le ossa inanimate trovano più tranquillo riposo presso l’altare di
Maria, che non vi troveranno i viventi? Così l’espressione ‘presso il tuo
santo altar’ divenne come il ritornello di una litania di pensieri suscitati
alla mente dal vedere ogni giorno quell’altare assiepato di gente d’ogni età
e condizione» (p. 8). Quindi possiamo
intuire che mons. Bernardi scelse come sua dimora
il convento di Santa Maria Monte Berico a motivo
del santuario, dedicato alla Madonna e molto fre-quentato:
un approdo sereno per il Servo di Maria e per il missionario. Inoltre
l’essere vescovo trovò un’occasione speciale a Vicenza perché l’anziano
vescovo mons. Ferdinando Rodolfi
era in precarie condizioni di salute: mons.
Bernardi divenne in molte circostanze il suo aiutante e sostituto. Nel mese di
dicembre 1944 il periodico La Madonna di Monte Berico
rendeva questa testimonianza: «La sua memoria vive ancora in mezzo a noi, e -
ne siamo certi - anche nel cuore di tanti sacerdoti vicentini e degli stessi
fedeli che poterono ammirarlo così spesso e per non breve tempo in tante
funzioni religiose nei vari centri della nostra diocesi» (p. [2]). 3.1. TESTIMONIANZE DALLE CRONACHE DEL CONVENTO DI MONTE BERICO Un periodo poco
noto della vita di mons. Bernardi è quello
trascorso a Monte Berico dal 1939 al 1944. Sono gli
ultimi anni di vita, intensi di apostolato in maniera insospettabile. Egli
giunse a Monte Berico quando il vescovo di Vicenza,
mons. Ferdinando Rodolfi,
era ammalato gravemente. Mons. Bernardi fu il
sostituto in molteplici occasioni, sia nelle cerimonie ufficiali svolte in
cattedrale che nell’amministrazione della Cresima. Nelle
annotazioni del registro delle Cronache (1937-45) del convento di Santa Maria
di Monte Berico possiamo seguire dettagliatamente
la sua attività. La prima
registrazione è datata 6 ottobre 1939: «Dopo mezzogiorno arriva da Milano
S.E. mons. Prospero M. Bernardi, Prelato di san
Pellegrino nell’Alto Acre e Purùs (Brasile), per
trascorrere alcuni giorni a Monte Berico» (p. 61). Nel periodico
La Madonna di Monte Berico, p. 160, del novembre
1939, leggiamo: «E’ stato ospite per 15 giorni del nostro santuario S.E. mons. Priospero M.Bernardi O.S.M., vescovo
titolare di Palto e Prelato si san Pellegrino Laziosi in Brasile, tornato per la terza volta in Italia
per la visita canonica ad limina Apostolorum». Accanto al titolo «Vent’anni di attività
missionaria nell’Alto Acre Purus (Brasile)», una foto con la didascalia:
«S.E. mons. Prospero M. Bernardi dei Servi di
Maria, alla porta maggiore della basilica, attorniato da sei diaconi e da un
suddiacono, dopo la solenne funzione della Ordinazione. Domenica 15 ottobre
u.s.». Quindi mons. Bernardi, giunto il 6 ottobre,
si trattenne a Monte Berico per 15 giorni. Il 15
ottobre ordinò 6 diaconi e 1 suddiacono. Questi 15
giorni saranno decisivi per la sua decisione di scegliere Monte Berico come sua residenza stabile. 1940, settembre
13: «Sua Eccellenca rev.ma mons.
Prospero Bernardi parte per Verona, dove presiederà alla processione
dell’Addolorata e di li partirà per la sua Provincia fino alla fine del mese»
(p. 87). 1941,maggio 24:
«Ritorna da Budrio S.E. mons. Bernardi, il quale
parte sul far della sera per Isola Vicentina, dove vien celebrata, nella
giornata di domani, la giornata mariana riparatrice» (p. 101). 1941, maggio
24: «Ritorna da Isola Vicentina S.E. mons.
Bernardi» (p. 101). 1941, maggio
28: «Mons. Bernardi va a Pordenone per tenere le
sacre Ordinazioni; lo accompagna il p. Nazzareno» (p. 102). 1941, luglio 6:
«S.E. mons. Bernardi va a Valdagno per amministrare
la santa Cresima. Si reca pure a far visita a mons.
Rodolfi nella sua residenza estiva di Fongara» (p.
104). 1941, luglio
15: «Arriva mons. Bernardi col p. Nazzareno» (p.
105). 1941, luglio
17: «Parte per Pietralba mons. Bernardi» (p. 105). 1941, agosto 2:
«Ritornano a Pietralba mons. Bernardi e e p. Gabriele Giacomozzi» (p.
106). 1941, agosto
10: «Mons. Bernardi va a Isola Vicentina per
ricevere la professione e per presiedere alla cerimonia della vestizione dei
novizi, che avrà luogo domani» (p. 107). 1941, agosto
11: «Ritorna da Isola Vicentina mons. Bernardi» (p.
107). 1941, settembre
12: «S.E. mons. Bernardi va a Rosà per
l’inaugurazione della Casa del clero. Lo accompagna il rev.mo p. Calvani. Quindi va a Rossano a far visita al card. Rossi»
(p. 109). 1941, settembre
15: «Mons. Bernardi va a Bologna per affari» (p. 109). 1941, settembre
19: «Ritornano S.E. mons. Bernardi e il p. priore
[Giacinto M. Evarelli]» (p. 109). 1941, ottobre
26: «Mons. Bernardi va in cattedrale per la
chiusura della Settimana antiblasfema» (p. 112). 1941, ottobre
28: «Mons. Bernardi, accompagnato dal p. Nazzareno
e dal p. priore, va a Crisignano di Zocco a
benedire la nuova linea ferroviaria Crisignano-Treviso»
(p. 112). 1941, novembre
11: «S.E. mons. Bernardi va in cattedrale per il Te
Deum in occasione del genetliaco di Sua Maestà il
Re e Imperatore» (p. 113). 1941, novembre
16: «S.E. mons. Bernardi con alcuni padri e
confratelli va all’Istituto Canneti per assistere ad una conferenza sui
‘datori di sangue’, tenuta dai dottori Berti e Potosnic»
(p. 113). 1941, dicembre
3: «.S.E. mons. Bernardi tiene una conferenza
missionaria con proiezioni nella sede dell’Azione cattolica» (p. 115). 1941, dicembre
21: «Anche oggi mons. Bernardi si reca nella
cappella del seminario per tenere le sacre Ordinazioni. Nel pomeriggio poi si
reca nella sala delle associazioni di Azione cattolica per assistere alla
conferenza dell’abate generale Giuseppe Ricciotti» (p. 117). 1941, 24
dicembre: «Mons. Bernardi alle ore 17 celebra in
duomo la messa pontificale. 1941, dicembre
25: Mons. Bernardi va in cattedrale per celebrare
la messa pontificale. Nel pomeriggio pure vi si reca per i Vespri
pontificali» (p. 117). 1941, dicembre
28: «Mons. Bernardi va a Padova dai padri Gesuiti
per una sacra ordinazione. Lo accompagna il p. Nazzareno» (p. 118). 1941, docembre 31: «Mons. Bernardi va
in duomo per il canto solenne del Te deum» (p.
118). 1942, gennaio
1: «Mons. Bernardi si reca in cattedrale per il
canto del Veni Creator» (p. 120). 1942, gennaio
11: «Oggi ricorre il 22° anniversario delle’elezione
episcopale di mons. Bernardi; il p. Priore
presenta, in detta occasione,al medesimo gli auguri
della comunità» (p. 120). 1942, febbraio
4: «Mons. Bernardi celebra la s. messa nella
cappella dell’ospedale militare di San Felice e conferisce la s. Cresima a 6
militari colà degenti» (p. 122). 1942, febbraio
27: (mons. Bernardi partecipa presso l’Istituto
missioni all’accademia teologico-musico-letteraria nella festa di
sant’Alessio Falconieri: p. 124). 1942, marzo 8:
«Mons. Bernardi celebra messa pontificale in
cattedrale per il giubileo del Santo padre Pio XII, in sostituzione
dell’Ordinario [mons. Ferdinando Rodolfi] infermo» (p. 126). 1942, marzo 10:
«Mons. Bernardi va in cattedrale per un Ufficio
funebre in suffragio del Duca d’Aosta. Vi prende parte anche una
rappresentanza della comunità, con a capo il m.r.p.
Provinciale» (p. 126). 1942, marzo 18:
«Mons. Bernardi va a Mottinello
(presso Cittadella) per tenere una sacra ordinazione nella cappella dei
Camilliani» (p. 127). 1942, marzo 19:
«Ritorna da Mottinello mons.
Bernardi» (p. 127). 1942, marzo 21:
«Mons. Bernardi si reca nella chiesa dell’Araceli
(città) per amministravi la santa Cresima» (p. 127). 1942, aprile 4:
«Mons. Bernardi nella sala del trono dell’episcopio
tiene le sacre ordinazioni» (p. 129). 1942, aprile 6:
«Ieri, giorno di Pasqua, mons. Bernardi ha
celebrato la messa pontificale in cattedrale» (p. 129). 1942, aprile
11: «S.E. mons. Bernardi parte per Verona per
presiedere alle feste centenarie della venuta dei padri Camilliani in questa
città e per il centenario della nascita del card. Barcilieri;
lo accompagna il p. Contessa» (p. 129). 1942, aprile
16: «Ritorna da Verona S.E. mons. Bernardi» (p.
130). 1942, maggio
15: «Stasera arriva S.E. mons. Bernardi» (p. 132). 1942, maggio
17: «Mons. Bernardi va a Marostica per amministrare
la sacra Cresima» (p. 133). 1942, 28: «Mons. Bernardi, in rappresentanza del vescoco
diocesano, si reca alla stazione ferroviaria per benedire un treno-ospedale»
(p. 133). 1942, maggio 31:
«Mons. Bernardi amministra la sacra Cresima in
varie chiese della città» (p. 134). 1942, giugno
14: «Mons. Bernardi va a Breganze per amministrare
la sacra Cresima» (p. 135). 1942, giuigno 21: «Mons. Bernardi va
a Schio e Santorso per amministrare la sacra Cresima» (p. 136). 1942, giugno
25: «Oggi, ricorrendo l’onomastico di mons.
Prospero M. Bernardi, il p. priore gli ha presentato, a nome della comunità,
gli auguri» (p. 136). 1942, giugno
26: «Mons. Bernardi parte per Verona, dove
amministrerà la sacra Cresima ad un gruppo di soldati» (p. 136). 1942, agosto
13: «Mons. Bernardi parte per Tirano, dove
trascorrerà un breve periodo di riposo» (p. 139). 1942, ottobre
3: «Mons. Bernardi va a Mottinello
per tenere le sacre Ordinazioni nel Collegio dei padri Camilliani» (p. 144). 1942, ottobre
9: «Al mattino parte per Torino S.E. mons.
Bernardi, dove prenderà parte ai solenni festeggiamenti per il 50° della
fondazione del convento di san Pellegrino» (p. 145). 1942, ottobre
17: «Mons. Bernardi va a Bassano, dove, nella
giornata di domani, amministrerà la sacra Cresima « (p. 146). 1942, novembre
13: «Mons. Bernardi celebra la messa prelatizia in
cattedrale per il triduo della beata Maddalena di Canossa, recentemente
beatificata» (p. 147). 1943, gennaio
16: «Stamattina hanno luogo i solenni funerali del vescovo diocesano mons. Ferdinando Rodolfi colla
partecipazione di 14 vescovi e 2 cardinali. La nostra comunità vi ha pure
preso parte» (p. 153). 1943, gennaio
23: «Oggi, ricorrendo il settimo giorno della sepoltura del vescovo diocesano
mons. Ferdinando Rodolfi,
mons. Bernardi celebra in cattedrale una messa
pontificale di ‘requiem’ in suffragio del defunto pastore» (p. 153). 1943, febbraio
12: «Stamattina alle 10 mons. Bernardi celebra una
messa pontificale in cattedrale
per il trigesimo dalla morte del vescovoRodolfi»
(p. 155). 1943, febbraio
28: «S.E. mons. viene ricoverato in una casa di
cura per una piccola medicazione « (p. 155). 1943, marzo 20:
«Alle 6,30 mons. Bernardi conferisce a un nostro
chierico professo, cioè a fra Girolamo M. Amigoni,
l’Ordine del Suddiaconato. La cerimonia si svolge all’altare della Madonna»
(p. 157). 1943, marzo 26:
«Mons. Bernardi va a Treviso per tenere la sacra
Ordinazione ad alcuni chierici» (p. 157). 1943, marzo 27:
«Ritporna mons. Bernardi»
(p. 157). 1943, giugno 4:
«Arriva da Roma S.E. mons. Bernardi, dopo l’assenza
di circa un mese» (p. 161). 1944, gennaio
31: «A S.E. rev.ma mons. Prospero Bernardi, da
qualche tempo costretto a stare a letto, vengono amministrati in forma
solenne, presente la comunità, gli ultimi Sacramenti. In mattinata vengono a
visitarlo i professori Potosnic e Berti nonché il
medico di casa Mario Nicoli. Lo stato di S.E.
appare gravissimo». 1944, febbraio
1: «Stanotte, alle ore 3, S.E. mons. Gustavo
Bernardi, amorevolmente assistito dai suoi confratelli, spirava nel bacio del
Signore. Alla sua dipartita sono presenti il m.r.p.
Provinciale, il p. Priore e qualche altro padre» (p. ?). 1944, febbraio
3: «Hanno luogo nella nostra basilica in forma solenne i funerali di S.E. mons. Bernardi. Mons. Carlo
Zinato, vescovo diocesano, alle ore 8,30 cominciò il pontificale. Il canto
viene eseguito dai nostri giovani studenti venuti espressamente da Isola
Vicentina con i giovani novizi. Larga la rappresentanza del seminario e le
rappresentanze dei padri Francescani, Conventuali, Filippini, di Istituti
femminili della città, ecc. Prima delle
esequie il vescovo diocesano dall’altare rivolge ai presenti la sua parola
rilevando la grande figura dello scomparso come religioso e come missionario.
L’elogio non poteva essere più sincero e bello. La salma viene
accompagnata fino alla tomba di famiglia dal p. Priore [Giacinto M. Evarelli] in piviale, assistito da diacono e suddiacono
in tonacella, e dalla comunità locale e di Isola Vicentina» (p. ?). 3.2.
MORTE DI
MONSIGNOR BERNARDI Dalla Cronaca
del convento di Santa Maria di Monte Berico abbiamo
ricordato le annotazioni fatte in morte di mons.
Bernardi. Per completare il discorso faremo riferimento alla nota apparsa in
Acta Ordinis, 39, fascicolo 91-92, pp. 181-183,
sotto il titolo: «Obitus et funus
excellentissimi domini fratris
Prosperi M. Gustavi Bernardi» (Morte e funerale dell’eccellentissimo signore
fra Prospero M. Gustavo Bernardi)». La malattia
(«filariasi»), contratta in Brasile, per alcuni anni apparve sopita; ma nel
mese di novembre del 1943 riapparve in tutta la sua forza: gonfiore alle
gambe, che risaliva verso l’addome e il fegato, fino al cuore. Le cure
mediche, immediatamente impiegate, non riuscirono a contrastare il male. Fino
al giorno 21 gennaio poté celebrare la messa nella sua camera; nei giorni
successivi, fino a quello della morte, fece la santa Comunione. Il giorno 31
gennaio, poiché il pericolo di morte appariva imminente, Egli chiese il
conforto dell’Estrema Unzione, che gli fu sommistrata
dal p. Priore, fra Giacinto M. Evarelli, in forma
solenne, alla presenza di tutta la comunità religiosa; fu anche impartita
l’assoluzione e la benedizione papale. Lo stesso giorno l’infermo fu visitato
dal vescovo di Vicenza, mons. Carlo Zinato. La notte
trascorse con violenti dolori e il giorno 1° febbraio, circa le ore 3
pomeridiane, placidamente mons. Bernardi si
addormentò nelle braccia del Signore. La salma fu
rivestita delle vesti pontificali e trasportata nella sala del quadro di
Paolo Verronese, apparata a lutto; fu visitata in preghiera dal clero
secolare e regolare, dalle suore e dai fedeli della città di Vicenza; furono
sempre presenti i confratelli oranti. Il giorno 2 sera la salma fu
trasportata in chiesa da 6 sacerdoti del nostro Ordine. Il giorno 3
febbraio in tutti gli altari della basilica furono continuamente celebrate
messe di suffragio. Alle ore 8,30 mons. Carlo
Zinato iniziò la messa pontificale dei defunti, con l’assistenza del Capitolo
della cattedrale e dei chierici del seminario diocesano; da parte del nostro
Ordine erano presenti i chierici professi dell’Istituto delle Missioni e i
novizi di Isola Vicentina, ai quali era stato affidato il compito di cantori;
erano presenti molti frati sacerdoti dei conventi vicini della Provincia
Lombardo-Veneta; erano presenti le autorità civili, gli Istituti religiosi,
le suore e molti fedeli. Prima dell’assoluzione al tumulo mons.
Zinato fece un breve discorso in lode
del defunto, esprimendo sensi di ammirazione e di gratitudine. Ammirazione
per il religioso esemplare, che per il bene dell’Ordine tanto si era
affaticato; per il missionario infaticabile; per il santo mite ed umile
vescovo che per quasi vent’anni aveva profuso le proprie energie nel Brasile.
Gratitudine per il molteplice lavoro svolto nella diocesi di Vicenza,
soprattutto durante l’infermita del predecessore mons. Ferdinando Rodolfi.
Pertanto il vescovo implorava la benedizione del defunto prelato sull’Ordine
dei Servi, sulla diocesi vicentina e su se stesso. Terminata la
cerimonia religiosa, il feretro da 6 sacerdoti dell’Ordine fu portato nel
carro funebre di prima classe, messo a disposizione dal Commissario
Prefettizio, per essere condotto al cimitero e deposto nella tomba della
comunità di Monte Berico. Unanime fu il compianto
dei fedeli e di molti vescovi delle vicine diocesi. Il giorno 9
febbraio furono celebrate solenni onoranze funebri, nel settimo giorno dalla
morte, nella chiesa di San Marcello a Roma. Cantò la messa il Priore generale
fra Alfonso M. Benetti, assieme ai chierici del Collegio Sant’Alessio
Falconieri. Furono presenti: mons. Roberto
Vicentini, patriarca d’Antiochia; mons. Mario
Giardini, arcivescovo di Laodicea in Siria e già
vescovo di Ancona; il p. Beda Hess, Ministro
generale dei Frati Minori Conventuali, assieme al confratello p. Stefano
Gnudi; suore dell’Ordine presenti in Roma: Mantellate, Compassioniste,
Riparatrici; terziari dell’Ordine e molti fedeli. Fu distribuito
in questa occasione un ricordo del defunto; questo fu inviato anche ai
conventi dell’Ordine. Ugualmente nelle solenni celebrazioni fatte per il
trigesimo fu diffuso un ricordo con l’immagine del defunto. Questa è la
narrazione di Acta Ordinis. Una dettagliata
descrizione dei funerali e della celebrazione nel trigesimo fu pubblicata nel
periodico La Madonna di Monte Berico assieme al
discorso del vescovo mons. Zinato. Dopo una breve
ma significativa biografia, con il titolo «tramonto» si narra gli ultimi
tempi vissuti da mons. Bernardi a Monte Berico: «Dal settembre scorso (1943) Monsignore accennava
ad un po’ di stanchezza: i piedi e le gambe ricominciarono a gonfiarsi tanto
da dovergli far rinuniare al suo spasso preferito:
la bicicletta. Nel novembre, messosi a letto andò rapidamente declinando
verso il tramonto della sua laboriosa lunga giornata, tramonto sereno e
tranquillo, come serena e tranquilla era stata la sua vita. Dopo aver
ricevuto alla vigilia della sua morte, dietro suo espresso desiderio, con
singolare pietà gli ultimi sacramenti, si spense placidamente alle ore 3
[pomeridiane] del primo febbraio [1944]». Vengono poi descritti
dettagliatamente «i funerali», con l’annotazione che anche i giornali Il
popolo vicentino e Il Gazzettino avevano mandato i loro corrispondenti (cf. p. 12). 4.
MONS. BERNARDI, GIACINTO RONCONI E LE SERVE DI MARIA RIPARATRICI Abbiamo avuto
occasione di elencare tutte le lettere che Giacinto Ronconi indirizzò al p.
Prospero M. Bernardi; invece sono andate perdute le lettere del Bernardi al
Ronconi. Da questa corrispondenza, seppure parziale, sappiamo che il Bernardi
con grande zelo seguì ed incoraggiò la nascita e l’incremento del terz’Ordine
dei Servi a Rovigo. 5.
MONS. BERNARDI BIOGRAFO DI MONSIGNOR STAGNI Di mons. Bernardi conosciamo molte lettere e molte
corrispondenze ai periodici dell’Ordine dei Servi. Soltanto in due occasioni
ebbe la possibilità di scrivere qualcosa di più consistente: nel 1919 e nel
1943. Si tratta di due stesure della biografia di mons.
Pellegrino Francesco M. Stagni, del quale era stato stretto collaboratore. 5.1.
Edizione
del 1919 L’opuscolo di 40
pagine si presenta anonimo, ma l’autore è identificabile con certezza: Ave Maria.
Cenni biografici di mons. Pellegrino M. Francesco
Stagni, Arcivescovo titolare di Ancira, XCII Priore
generale dei Servi di Maria, già Arcivescovo di Aquila e Delegato apostolico
nel Canada e Terranova. Pubblicato nel primo anniversario
della di lui morte: XXIII settembre MCMXIX. Roma, Tipografia pontificia
dell’Istituto Pio IX - Artigianelli s. Giuseppe, 1919. 40 p. 24cm. antiporta figurata La narrazione
inizia con brevi cenni sulla vita giovanile di Stagni («Il giovanetto», «Il
religioso»). Poi il raccolto si fa più articolato quando parla de «il
prelato». Seguono due appendici con testimonianze laudative di mons. Stagni, riprese anche nella seconda edizione. 5.2.
Edizione
del 1943 BERNARDI
PROSPERO MARIA, OSM, Sua Eccelleza monsignor
Pellegrino M. Stagni. Nel secolo - nel chiostro - nella Chiesa. [Vicenza,
Tipografia vescovile s. Giuseppe G. Rumor, 24
settembre 1943]. 141 p. 24 cm. ill. Questa seconda
edizione allarga ed approfondisce il testo della prima edizione, della quale
riporta la lettera di fra Agostino M. Sartori del 15 settembre 1919 (p. 5).
Nella introduzione (p. 3) ringrazia coloro che lo hanno aiutato «nello
stendere queste memorie» ed in particolare il p. Raffaello M. Taucci, «che mi è stato largo di consigli e di
collaborazione». L’opera è
suddivisa in 4 capitoli: I. In famiglia:
1. Budrio, terra natale; 2. La famiglia Stagni; 3. Dall’infanzia agli albori
della giovinezza. II. Nel
chiostro: 1. Ingresso nell’Ordine e prima formazione; 2. Ordini sacri e prima
palestra nella fromnazione dei giovani e nel sacro
ministero; 3. Pastore di anime e cattedratico; 4. Negli uffici principali
dell’Ordine e al servizio della S. Sede; 5. Nella suprema autorità dell’Ordine. III. Nella
prelatura: 1. In diocesi; 2. Nella diplomazia. IV. Degna
conclusione di una missione gloriosa: 1. Il ritorno; 2. Breve degenza alla
clinica e morte edificante; 3. Primo
funerale; 4. Primo annioversario in Roma, e ricordo
marmoreo nella chiesa arcipretale di Budrio; 5. Ultima dimora. [V].
Concludendo. Seguono due
appendici: la prima con testimonianze canadesi in risposta alla lettera doi copngedo; la seconda con
due testimonianze di mons. Giovanni Garigliano,
vescovo di Biella e mons. Adolfo Turchi,
arcivescovo di Aquila. Infine nella pagine 127-137: «Curriculum vitae», con
le date più signicative della vita di mons. Stagni. L’opera si
caratterizza soprattutto per la chiarezza della narrazione e per la
partecipazione dell’autore alle vicende narrate: l’amicizia profonda che
legava mons. Bernardi allo Stagni guida la penna
con grande amorevolezza. Nello stesso tempo traspare la condivisione del Bernardi alla vita
dell’Ordine dei Servi e alle radici più intime e profonde della sua
spiritualità. La narrazione della vita dello Stagni, protagonista delle
vicende e dell’incremento dell’Ordine dei Servi in momenti cruciali, mostra la
condivisione gioiosa a questi progressi significativi e decisivi. 6.
MONS. BERNARDI COLLABORATORE DI PERIODICI OSM Una fonte
storica di primaria importanza per conoscere l’attività di mons. Bernardi è costituita dai periodici dell’Ordine dei
Servi che hanno ospitato suoi scritti o hanno informato sulla sua attività
sia per il periodo dell’impegno missionario in Acre (1920-1939), sia per gli
ultimi anni della vita a Monte Berico. Ho fatto lo
spoglio sistematico de Il Servo di Maria, La Madonna di Monte Berico, Le missioni dell’Ordine dei Servi di Maria. Il
risultato è stato sorprendente per la ricchezza delle informazioni. 6.1.
SCRITTI NE
IL SERVO DI MARIA Scrive il p.
Giuseppe M. Albarelli: «Col primo gennaio 1921 Il Servo di Maria, dopo 33
anni di prova deponeva le vesti di buon laico ed era ammesso tra i frati dei
Servi» (36, 1922, p. 2). Infatti questo periodico, nato nel 1888 ad opera di
Carlo Acquaderni, passò sotto la responsabilità dei
Servi di Maria del convento bolognese e subito si qualificò per resoconti
‘missionari’. Anzi, dal 1923 al 1928, appare la specificazione «Periodico
religioso missionario»; in seguito: «Mensile mariano». Nel programma
editoriale è detto esplicitamente: «... relazioni dalle Missioni affidate
all’Ordine dei Servi di Maria» (penultima pagina di copertina del n. 23-24,
25 dicembre 1920). Dal fascicolo
di marzo 1921 iniziano le corrispondenze ‘missionarie’ con la rubrica: «La
nostra Missione nel Brasile» e a p. 41 troviamo una foto di mons. Bernardi. Le prime corrispondenze sono del p.
Michele M. Lorenzini e del p. Giacomo M. Mattioli.
In seguito le corrispondenze vennero brillantemente rielaborate dal p.
Giuseppe M. Albarelli. Alle pp. 103-105 leggiamo un simpatico articolo: «I
primi sei mesi di mons. Bernardi alla conquista
dell’Alto Acre». Questo è il ritratto di mons.
Bernardi tracciato dal p. Albarelli: «monsignor Bernardi, giovane - ha appena 50 anni e non li dimostra
- robusto, astemio per elezione,
tutto muscoli e nervi senza il peso ingombrante di molta carne, è il vero
tipo d’uomo atto a divorare... le strade di ogni clima, il tipo del
pellegrino antico col bastone e il bordone, dell’apostolo, del predicatore
ambulante!». Ho percorso le
annate della rivista dal 1921 al 1945 ed ho annotato tutti i contributi di mons. Bernardi e gli articoli che a lui si riferiscono
(notati questi ultimi con *). 34 (1921), p.
163: lettera da Cobija (Bolivia) del 4 febbraio 1921. 35 (1922), pp.
50-53, 67-68, 83-87, 99-102, 116-119, 135-138, 154-157:In visita pastorale.
Relazione. Una nota
redazionale avverte: «la presente relazione dio mons.
Bernardi si riallaccia ad un’altra precedente, che non ci è pervenuta, e che
doveva descrivere il suo primo viaggio pastorale. Ci fu tuttavia possibile
raccogliere da lettere private alcune notizie in proposito e pubblicarle nel
fascicolo di luglio dell’anno scorso» (1921, pp. 103-105). 35 (1922), p.
63: La Madonna del ‘Terzo Dolore’ in Brasile. 35 (1922), pp.
165-168, 190-193; 36 (1923), pp. 4-6, 19-22, 38-40: In visita pastorale.
Relazione. Terzo viaggio. 36 (1923), pp.
51-53, 67-69, 84-86, 98-100: In Visita pastorale. Relazione. Quarto viaggio. 36 (1923), pp.
110-112, 123-126, 140-141, 160-162, 172-173; 37 (1924), pp. 4-5, 20-22,
38-40, 55-58, 76-78, 89-91, 105-108, 124-127, 140-143, 158-161: In visita patorale. Relazione. Quinto viaggio. 37 (1924), pp.
174-178, 190-191; 38 (1925), pp. 6-8, 24-25, 37-40, 53-56, 68-70, 87-90,
103-106: Dalle nostre Missioni. Relazione. Nell’Acre per la seconda volta. 38 (1925), pp.
118-120: Come si fabbrica una città nel Nuovo Mondo (da appunti di mons. Bernardi). 38 (1925), pp.
133-135: Ritorno alla prelazia. * 39 (1926), p.
89: Il ritorno di mons. Prospero Bernardi. Giunse a Genova
il 12 maggio 1926. Era tornato in Italia per la Visita ad limina.
Ripartì il 22 gennaio 1927. 39 (1926), pp.
103-104: Dall’Acre (25 novembre 1925); pp. 120-121: Appunti del viaggio di
ritorno di mons. Bernardi (Bologna, 16 luglio
1926); pp. 135-136: La patria vista da lontano; * p. 136: notizie sul giro di
propaganda missionaria di mons. Bernardi
(Senigallia, Rovigo, Vicenza); pp. 165-168: Rivedendo la terra natale...; *
p. 183: Mons. Bernardi a Todi. * 40 (1927), p.
20: La nuova denominazione della prelazia dell’Alto
Acre e Purùs. Decreto della
Sacra CongregazioneConcistoriale del 10 dicembre
1926, su istanza di mons. Bernardi, con la
dedicazione a san Pellegrino Laziosi. * 40 (1927),
pp. 21-23: La partenza di mons. Bernardi e di
quattro suore per l’Alto Acre (Brasile). 40 (1927), pp.
40-41: A bordo del ‘Belvedere’ (28 gennaio 1927). * 40 (1927),
pp. TIAGO M. MATTIOLI, OSM, Mons. Bernardi a a Rio Janeiro. * 40(1927), pp.
87-91: TIAGO M. MATTIOLI, OSM, Mons. Prospero
Bernardi a San Paulo. 40 (1927), pp.
29-32: Da una lettera di mons. Bernardi di ritorno
alla sua Prelazia (fascicolo speciale e
supplemento, luglio 1927) 40 (1927), pp.
120-122: Dall’Acre e Purùs. 40 (1927), pp.
152-154: Dall’Acre e Purùs (Senna Madureira, 26 luglio 1927). 41 (1928), pp.
7-11: Dall’Acre e Purùs (Senna Maduerira,
15 agosto 1927). 41 (1928), pp.
42-44: Dall’Acre e Purùs. L’opera del p. Michele Lorenzini. 43 (1930), pp.
19-20: Il nuovo Collegio ‘S. Giuliana’ in Senna Madureira
nell’Alto Acre e Purùs (Brasile). Testo sottoscritto
«Senna Madureira, 25 giugno 1929". * 43 (1930), p.
44: Una nuova chiesa nell’Alto Acre e Purùs
(Brasile). 43 (1930), pp.
115-116: Il primo angioletto del Collegio di s. Giuliana volato al Cielo
(Senna madureira, 17 dicembre 1929). 43 (1930), pp.
190-192, 268-269: Foglie sparse. 44 (1931), pp.
111-114, 136-138, 162-164: In visita per la Prelazia
(Senna Madureira, 15 novembre 1930). 44 (1931), pp.
212-214: (Senna Madureira, 7 febbraio 1931). 45 (1932), pp.
13-16, 162-164: In visita alla Prelazia (Xapurì, 27 luglio 1931 e Rio Branco, 27 dicembre 1931). 45 (1932), pp.
138-140, 186-188: Foglie sparse. 45 (1932), pp.
215-1218: Preparandoci al 1° Congresso eucaristico nazionale (Senna Madureira, 19 giugno 1932). 45 (1932), pp.
165-267: Onoranze alla Vergine Madre di Dio. 47 (1934), pp.
227-228: Festa del Papa e Azione cattolica (Senna Madureira,
luglio 1934). 48 (1935), pp.
87-89: Allarme fantastico occasionato da cinque colpi di fucile (Senna Madureira, 25 dicembre 1934). * 48 (1935), p.
189: foto con mons. Bernardi, una suora e le
orfanelle del Collegio s. Giuliana accanto alla tomba di un benefattore. In questo
periodo la rivista dedica molte pagone alla
missione dello Swaziland; per l’Acre solo qualche foto. 49 (1936), pp.
49-52: In visita pel nuovo territorio della Prelatura s. Pellegrino (Senna Madureira, novembre 1935). 49 (1936), pp.
76-77: Stelle filanti (Senna Madureira, 24 novembre
1935). 49 (1936), p.
211: Tra i lebbrosi. 50 (1937), pp.
115-116: Nostra Signora della Grazia. 51 (1938), pp.
59-61: Echi del secondo centenario della canonizzazione di s. Giuliana nella
Missione di s. Pellegrino (16 novembre 1937). 52 (1939), pp.
40-41: Un punto di arrivo e un punto di partenza -
Coincidenza che può essere ricordata utilmente (Rio Branco, 3 dicembre
1938). Nel primo testo
ricorda che nel 1927 la Missione dell’Acre era passata sotto la diretta
giurisdizione dell’Ordine per 10 anni; nel 1938 ritornava l’impegno della
provincia di Romagna. 52 (1939), pp.
41-43: Da Brà a Brasilea
in cinquanta anni di sacerdozio (Rio Branco, Acre, 13 dicembre 1938, nel
primo giorno del mio 69° anno). Ricorda il p.
Alessio M. Rattalino, allora in Acre, dove era
giunto dall’Argentina. 52 (1939), pp.
91-95, 114-115: (Rio
Branco, 27 febbraio 1939). 52 (1939), pp.
181-187: Il primo Concilio plenario del Brasile (Rio de Janeiro, 30 luglio
1939). * 52 (1939), p.
236: [LUIGI M. BARBIERI, OSM], S.E. mons. Bernardi
a Ronzano (24 settembre 1939). 53 (1940), pp.
8-9: Deponendo le armi (Roma. dal convento di s. Maria in Via, 23 novembre
1939). 53 (1940), pp.
140-142: Un altro operaio della Missione Acreana
che scompare [p. Egidio M. Rovolon, OSM]. * 82 (1969),
pp. 87-106: LUIGI M. BARBIERI, OSM, Monsignor Gustavo Prospero M. Bernardi,
primo vescovo dell’Acre. 6.2.
SCRITTI IN
LA MADONNA DI MONTE BERICO * 31 (1939),
pp. 160-161: Vent’anni di attività missionaria nell’Alto Acre Purus
(Brasile). L’articolo
inizia con queste parole: «E’ stato ospite per 15 giorni del nostro Santuario
S.Ecc. mons. Prospero M.
Bernardi OSM, vescovo titolare di Palto e Prelato
di san Pellegrino Laziosi in Brasile, tornato per
la terza volta in Italia per la visita canonica ad limina
Apostolorum». 32 (1940), pp.
8-9: «Presso il tuo santo altar» (Monte Berico, 20
dicembre 1939). 32 (1940), p.
19: Maria arca dell’Alleanza: «Foederis arca»
(Monte Berico, 3 gennaio 1940). 32 (1940), pp.
62-63: Maria mediatrice di tutte le grazie 32 (1940), pp.
80-81: Nel luogo dove posarono i tuoi piedi (25 meggio
1940). 32 (1940), pp.
92-93: Spigolando tra le grazie della Madonna 33 (1941), p.
53: Reminiscenze di Missione. 33 (1941), pp.
114-115: La giornata missionaria. 34 (1942), pp.
12-13, 21-22: Il sabato della Madonna e le «tempora». * 36 (1944), pp. 9-14: S.E. mons. Prospero M. Bernardi. Alle pp. 13-14:
elogio funebre di mons. Carlo Zinato, vescovo di
Vicenza. * 36 (1944), p.
[2] del n. 12 (dicembre): Ricordando mons. Bernardi 6.3.
SCRITTI IN
LE MISSIONI DEI SERVI DI MARIA Nel 1928 nasce
il periodico Le Missioni dei Servi di Maria, come organo specifico del nuovo
impegno che l’Ordine aveva assunto nella chiesa. Una parte assai rilevante
delle corrispondenze riguarda la Missione nello Swaziland. Tuttavia sono
ampie le testimonianze anche nei riguardi dell’Acre. Noi segnaleremo i
contributi di mons. Bernardi con il solito metodo. 1 (1928), pp.
5-7, 23-24, 40-42 (Rio Branco, 25 gennaio 1928), 77-79: Prelazia
di san Pellegrino Laziosi nell’Alto Acre e Alto Purùs (Brasile). Il «ramoscello mensile» di mons. Bernardi. Dallo stesso
titolo appare evidente l’intenzione della redazione del periodico di avere mons. Bernardi come corrispodente
assiduo. 1 (1928), pp.
58-59: Il santo patrono della Prelazia (stralci da
lettere di mons. Bernardi). 1( 1928), pp.
123-126: Prospera ed adversa. 2 (1929), pp.
43-45: Il nuovo Collegio di Senna madureira (da una
lettera di mons. Bernardi del 30.9.1928). 2 (1929), p.
86: Foglie sparse. 2 (1929), pp.
102-103: Maggio acreano. 2(1929), pp.
121-124, 144-145, 165-168, 187-189, 206-208, 226-228: Usi e costumi del
popolo acreano con note sulla flora e fauna locale. 2 (1929), pp.
182-184: Il nuovo Collegio ‘Santa Giuliana’ in Senna Madureira
(Senna madureira, 25 giugno 1929). 2 (1929), pp.
225-226: Da Senna Madureira: La prima messa nel
nuovo Collegio ‘Santa Giuliana Falconieri’ - Da Rio Branco: Gli alunni del
Collegio ‘San pellegrino’ per l’altare del papa
delle Missioni. 3 (1930), pp.
35-37: Benedizione e collocamento della prima pietra per la nuova chiesa
prelatizia di ‘San Pellegrino’ in Senna Madureira. 3 (1930), pp.
59-61: Il molto reverendo padre Giacomo Filippo M. Mattioli, nominato
Superiore regolare per la Prelazia, compie la sua
prima visita (Senna Madureira, 15 dicembre 1929). 3 (1930), pp.
85-86: Il primo angioletto del Collegio ‘Santa Giuliana’ volato al Cielo
(Senna Madureira, 17 dicembre 1929). 3 (1930), pp.
105-107: Foglie sparse. 3 (1930), pp.
230-232 (1, 15 e 30 giugno 1930), 256-258 (del 25.7.1930): Foglie sparse. 4 (1931), pp.
87-89: Come si è riflettuto nella Prelazia la
Rivoluzione del Brasile (Senna Madureira, 19
gennaio 1931). 4 (1931), pp.
90-93, 112-116, 136-138: In visita per la prelazia. 4 (1931), pp.
139-140, 165-167: Foglie sparse (Senna Madureira, 7
febbraio 1931). 4 (1931), pp.
186-188, 208-211: Dopo nove anni (Senna Madureira,
1 maggio 1931). 4 (1931), pp.
281-285: In Visita per la Prelazia (Xapurì, 27 luglio 1931). 5 (1932), pp.
113-116, 140-142: Foglie sparse. 5 (1932), pp.
186-188: Foglie sparse e fiorellini nascosti. 5 (1932), pp.
260-262: Onoranze alla Vergine Madre di Dio. 5 (1932), pp.
262-263: Avanti i giovani (Senna Madureira, 18
maggio 1932). 5 (1932), pp.
286-289: Foglie sparse (Senna Madureira, 25 giugno
1932, nella festa di s. Prospero, quarantesimosettimo
anniversario per me di questo nome; Roma, 30 dicembre 1932). 6 (1933), pp.
18-20: Dagli avamposti. 6 (1933), pp.
70-72: La stessa fede che a Roma - La nostra speranza (Roma, 12 febbraio
1933). 7 (1934), pp.
16-19: Ritornando agli avamposti (Dal fiume degli Amazzoni, 14 novembre
1933). 7 (1934), pp.
62-64: Verso gli avamposti (Da fiume Purùs, 8
dicembre 1933). 7 (1934), pp.
95-97: Felici constatazioni (Senna Madureira, 32
dicembre 1933). 7 (1934), pp.
246-247: Festa del papa e Azione cattolica (Senna Madureira,
luglio 1934). 7 (1934), pp.
287-289: Echi del nostrto Centenario e dell’Anno
Santo (Manaos, 23 agosto 1934). 8 (1935), pp.
73-75: Allarme fantastico occasionato da cinque colpi di fuicile
(Senna Madureira, 25 dicembre 1934). 8 (1935), pp.
129-134: Appunti di viaggio (Senna Madureira, 29
novembre 1934). 8 (1935), pp.
181-182: Sulla tomba di un benefattore del Collegio santa giuliana (Senna Madureira, 2 febbraio 1935). 9 (1936), pp.
46-48: In visita pel nuovo territorio della prelatura s. Pellegrino (Senna Madureira, novembre 1935). 9 (1936), pp.
73-74: Stelle filanti (Senna madureira, 24 novembre
1935). 9 (1936), pp.
186-187: Brasilia (Brasilia, 16 febbraio 1936). 9 (1936), pp.
207-208: Nei fiumi dell’Acre. 9 (1936), pp.
213-215: Due anniversari commemorati a Xapury (Xapury, Alto Acre, 25 gennaio 1936). 9 (1936), pp.
238-241: La terza via... (Rio Branco, 19 giugno 1936). 9 (1936), pp.
266-268: Regina Angelorum (2 giugno 1936). 9 (1936), pp.
269-271: Constatazioni e rilievi (19 marzo 1936, anniversario della mia
partenza dall’Italia). 10 (1937), pp.
41-43: Dopo sedici anni (Rio Purùs, a bordo del
‘Belem’). 10 (1937), pp.
98-100: In viaggio per il Purùs. Annotando... (A
bordo dell’ Itanage). 10 (1937), pp.
120-121: Nostra signora della Grazia (Dal fiume delle Amazzoni). 10 (1937), pp.
137-139: Divagazioni. Il numero sette. 10 (1937), pp.
154-156: Tornando alla Missione. Settimo viaggio. 10 (1937), pp.
185-188: Di nuovo nel campo del mio lavoro (Senna Madureira,
24 dicembre 1936). 10 (1937), pp.
210-212: Al luogo del mio apostolato (Senna madureira,
11 gennaio 1937). 10 (1937), pp.
294-295: Attendendo il ritorno (Rio Branco, festa della B.V.
del Carmine 1937). 10 (1937), pp.
324-325: In visita pastorale (senza firma, Xapury,
12 settembre 1937). 11( 1938), pp.
22-25: In desobriga per la seconda volta nel fiume Purùs (Rio Branco, nella festa di s. Prospero). 11 (1938), pp.
85-86: Echi del secondo centenario della canonizzazione di s. Giuliana nella
Missione di s. Pellegrino (Fiume Acre, 16 novembre 1937). 11 (1938), pp.
140-142: Viaggiando e annotando (Bocca dell’Acre, festa di s. Romualdo
abbate). 11 (1938), pp.
332-336: San Pellegrino e la sua prima cattedrale (Rio Branco, 31 luglio
1938). 12 (1939), pp.
125-130: La nuova cattedrale di Senna Madureira. Da
Formenton a Rovolon (Senna Madureira,
27 febbraio 1939). 12 (1939), pp.
154-157: Una utopia che disappare (Rio Branco, 2
marzo 1939). 12 (1939), pp.
227-235: Il primo Concilio plenario del Brasile (Rio de Janeiro, 30 luglio
1939). 12 (1939), pp.
320-321: Deponendo le armi (Roma, convento di Santa maria in Via, 23 novembre
1939). 13 (1940), pp.
11-12: Una disgrazia invidiata da molti: 13 (1940), pp.
212-214: Un altro fiore inopinatamente reciso nella nostra Missione [Egidio
M. Rovolon]. 7.
CONCLUSIONE Quando il
giovane Gustavo Bernardi frequentava la chiesa di Santa Maria dei Servi di
Bologna era al centro dell’attenzione dei frati la prossima celebrazione del
settimo centenario della morte di san Filippo Benizi
(1885) con la costruzione del nuovo altare dedicato al santo; quando compiva
la sua formazione religiosa avveniva la canonizzazione dei Sette Santi
Fondatori (1888). Tutti questi avvenimenti accompagnavano una forte presa di
coscienza e promuovevano la rinascita dell’Ordine dei Servi di santa Maria.
Quel clima di inteso fervore improntò la vita del giovane fra Prospero M.
Bernardi e gli riempì l’animo di forti ideali. Come abbiamo visto in questa
semplice ricerca egli si trovò in prima linea nella rinascita dell’Ordine e
nella sua espansione. Fu il primo Vicario provinciale in Canada e fu il primo
Prelato della Missione in Acre. Prostrato dalla malattia, cercò un sereno
approdo presso la Madonna di Monte Berico non per
tirare i remi in barca, ma per un intenso impegno apostolico favorito dalla
situazione della Chiesa locale: un ammalato soccorreva un altro ammalato, che
forse non aveva la tempra diamantina di mons.
Bernardi. Il nostro
protagonista fa parte di un gruppo abbastanza vasto, e quasi del tutto
dimenticato oggi, capace di rianimare l’Ordine dei Servi con l’impegno
personale, con la fatica, con la completa dedizione. A mons.
Bernardi e agli altri eroi va il nostro omaggio e la nostra gratitudine. |